Scegli il modello e la finitura che desideri ed acquista la tua prossima cornice per maglia da calcio adesso. Al total black dello sfondo si abbinano degli intarsi fluorescenti che dovrebbero rappresentare le luci dei club torinesi; l’effetto però non si nota bene da lontano, cioè guardando le partite della Juventus, lasciando l’idea di una maglia nera un po’ macchiata. Proprio negli anni quaranta l’Alessandria fu protagonista di un episodio curioso quando, prima di una partita contro il Venezia, l’arbitro ordinò a una delle due squadre di cambiare divisa, poiché, a suo parere, la maglia grigia non si distingueva da quella nera degli avversari. L’incontro venne disputato il 12 giugno e fu vinto dai sudamericani per 2-0: tra i gol, quello di Pelé, che uscì dallo stadio indossando la maglia numero 10 dell’Alessandria, tra i tifosi in visibilio. In occasione dell’800º anniversario dalla fondazione della città di Alessandria, nel 1968, la società invitò la squadra brasiliana del Santos a disputare una gara amichevole allo Stadio Moccagatta. La promozione tra i cadetti arrivò, finalmente, vincendo con quattro giornate d’anticipo la Serie C 1973-1974, con Dino Ballacci in panchina; la stagione si chiuse in maniera convulsa, con il clamoroso esonero dell’allenatore, in contrasto con la dirigenza, dopo che la decisiva gara di Mantova aveva sancito la vittoria matematica del campionato per l’Alessandria, e con le successive dimissioni del presidente Paolo Sacco, contestato dalla tifoseria.
In questo lasso di tempo la squadra ottenne per due volte la promozione in Serie C1 (nel 1988-1989 e nel 1990-1991, con vittoria del campionato), superò indenne la crisi della Kappa, azienda tessile torinese che nei primi Anni Novanta aveva investito nella società e, al termine della stagione 1995-1996, mancò per un punto la qualificazione ai play-off per la Serie B. Nel 1998, in coda a un campionato combattuto, l’Alessandria retrocesse nuovamente in Serie C2, sopraffatta ai play-out dalla Pistoiese. La prospettiva si concretizzò nei mesi a venire. Nei primi Anni Settanta l’Alessandria fallì per tre volte consecutive la promozione in Serie B in modo rocambolesco, dopo scontri al vertice risolti a sfavore per pochi punti. I primi sette campionati di calcio si disputarono nell’arco di poche giornate e vi parteciparono da quattro a otto squadre in un meccanismo a eliminazione diretta limitato al ricco Triangolo industriale. Nelle prime sei giornate è stato allenato da Giovanni Zichella, con quattro pari e due sconfitte, poi è passato nelle mani di Agenore Maurizi, con il quale ha girato la boa di metà campionato con 20 punti. In Serie C l’Alessandria disputò campionati di vertice, salvandosi nel 1952 da una riforma che abbatté di un quarto il numero delle partecipanti e ottenendo, nel successivo campionato a girone unico, il ritorno tra i cadetti.
Durante il periodo di permanenza tra i cadetti i grigi parteciparono a due edizioni della Coppa delle Alpi (1960 e 1962, nella quale raggiunsero le semifinali), magliette della roma torneo dedicato inizialmente a squadre europee delle serie minori. Durante la guerra l’Alessandria parve ormai svuotata. Nel 1943 i campionati nazionali vennero sospesi a causa della guerra. Ancora una volta, alla caduta in Serie B non fece seguito un’immediata riscossa; nonostante la vena realizzativa dei capocannonieri dei campionati 1960-1961 e 1961-1962 Fanello e Cappellaro, la squadra non andò oltre posizioni di centroclassifica. Continuava comunque a brillare il vivaio: nel 1949 la squadra «Juniores», allenata da Umberto Dadone, vinse il campionato nazionale. A partire da quel momento, l’Alessandria non riuscì più a inserirsi in modo concreto nella lotta per la promozione; anche le aspettative nate dopo l’inizio del campionato 1941-1942, con allenatore Pasquale Parodi, furono funestate nel girone di ritorno: la squadra precipitò al decimo posto. A questo punto scegli la maglia che desideri personalizzare e premi sull’anteprima dove troverai anche il prezzo e il nome della squadra. Nell’aprile del 1920 il FBC si fuse con l’Unione Sportiva Alessandrina, altra squadra cittadina fondata nel 1916, divenendo Alessandria Unione Sportiva e mantenendo la maglia grigia.
Nell’estate del 1913 avvenne il divorzio dalla Forza e Coraggio: il FBC divenne pertanto società autonoma. Nel 1955 prese il timone della società Silvio Sacco, magnate petrolifero di origine tortonese, che non nascondeva l’ambizione di riportare il sodalizio in Serie A; allestì perciò una squadra in grado di lottare per il vertice nel torneo 1956-1957 e riuscì nell’opera al termine di un campionato equilibrato, contrassegnato dalla rischiosa scelta di sostituire nel finale l’esperto allenatore Sperone con il debuttante Pedroni. E che dire di Ennerre, che per l’appassionato di maglie vintage equivale a una vera e propria macchina del tempo? Nel maggio 1907 nacque, per iniziativa dell’ex militare Francesco Ratti, la Unione Ginnastica Frangar Non Flectar, poi sostituita il 17 marzo 1908 dalla Unione Ginnastica Forza e Coraggio, che vestiva maglie di colore grigio chiaro. La FA Premier League gestisce la Premier League dalla sua nascita nel 1888. Tutti i club del campionato sono professionisti. Negli anni successivi l’Alessandria continuò a sfoderare buone prestazioni in campionato e a lanciare giovani calciatori di valore destinati alla Nazionale, quali Brezzi, Gandini, Elvio Banchero, Cattaneo e Giovanni Ferrari, senza mai riuscire a piazzare lo scatto decisivo per la conquista di uno scudetto; persi anzi Brezzi, costretto dalla salute precaria ad abbandonare il calcio, Baloncieri, passato al ricco Torino, e Ferrari, ceduto frettolosamente all’Internaples, la squadra cinerina nella stagione 1925-1926 rischiò addirittura il declassamento in Prima Divisione, cui scampò solamente grazie a una serie di spareggi.